13 marzo 2006

13:28
Stanotte ho fatto un sogno. Rubavo un cavallo, era un cavallo tosto e andava come un fulmine, tutto nero come la notte. Stupendo. Durante il nostro viaggio ci fermammo in un luogo, poche case, qualche negozio e un ranch da quanto mi ricordo. Si stava facendo notte, il tempo faceva schifo e mi fermai lì in quel ranch dove c'era un vecio a cui dare i cavalli e lui li "testava". Non so che significhi ma li prendeva, li faceva fare qualche giro e gli dava un voto.

Mi ricordo che cercavo di stare il più nascosto possibile, avevo paura di farmi scoprire perché avevo rubato questo cavallo e temevo me lo portassero via, mi serviva per viaggiare, ne avevo bisogno e soprattutto mi ci ero anche affezionato. Andai dal vecchio e gli diedi lo stallone così ci avrebbe fatto un giro e l'avrebbe valutato. Nel frattempo presi qualcosa da bere. Ricordo anche che avevo addosso un due tipi di paia di scarpe e non so perché, le avevo cambiate prima di andare nel ranch e mi ritrovai con una diversa dall'altra.

Finisco di bere e torna il vecchio con il cavallo, mi dice che è un ottimo cavallo e mi chiede anche se avessi voluto partecipare ad una sorta di torneo per decretare il cavallo migliore. Risposi che non ero interessato (partecipare con un cavallo rubato non sarebbe stata una grandiosa idea) e che dovevo partire in fretta. Mi restituì il cavallo e mi salutò.

Montai in sella... anzi no, non aveva una sella, aveva solo una briglia ma poco importa, ci salii e mi avviai verso l'uscita. Ed ecco che tutto d'un tratto mi ritrovo in una casa la cui unica via d'uscita sono una rampa di scale molto strette e due porte disposte in maniera molto strana, talmente strana che a malapena ci passerei io figuriamoci un cavallo. Panico. E ora? Come esco? Ero rimasto da solo, pure il vecchio era sparito e non ero più in un ranch ma una stanza, buia, arredata con qualche mobile antico e alle mie spalle questa scala che stonava totalmente con il nuovo ambiente che mi circondava.

Tutto d'un tratto una voce, una luce, una vecchia signora aprì una porta che non c'era e mi chiese cosa ci facessi lì. Risposi che dovevo uscire ma non ce l'avrei mai fatta da quella scala. Sorridendo mi disse di non preoccuparmi, che proprio di fronte a me c'era l'uscita. Io non la vedevo proprio, c'erano solo dei mobili... un armadio forse. Allora lei si avvicinò in quel punto, armeggiò con una corda e si aprì ciò che avevo di fronte a mò di saracinesca, una luce mi colpi gli occhi e...

... sì cazzo mi svegliai... avevo sete.

Riesco a dare qualche significato a questo sogno; riesco ad associare soggetti, momenti a qualcosa di ben definitivo e sul "come va a finire il sogno" penso che me la devo sbrigare da me quando ho gli occhi aperti.
 




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