31 gennaio 2006

13:18
Lei c'è. Sempre.

A volte quasi ti dimentichi della sua esistenza a causa di un periodo più o meno decente che si sta attraversando ed è in quei momenti che Lei adora colpire.

Che bella nevicata che ha fatto eh? Da quanto tempo non ne faceva così tanta? Anni. Qua nel nord i miei genitori ricordavano nevicate simili negli anni '80, dopo solo cazzatine tanto per fare la spruzzata bianca, soliti disagi ma niente di così esagerato se non ricordo male.

E in così tanti anni e in così tanti giorni di questo inverno (della minchia) quando cazzo doveva nevicare? In questi giorni. Creando i soliti disagi, aggravati dalla mole di merda bianca che è stata cagata da questo cesso di cielo. Disagi sulle strade, per i negozi, sui treni...

... e di 18 treni soppressi su 132 quali cazzo dovevano andare a toccare?

Lei esiste, Lei c'è sempre e vigila su di noi.
 

00:12
Bellissimo e fragilissimo.

Ogni movimento, ogni pensiero, ogni sussurro, ogni parola è un rischio per questo piccolo capolavoro.

Averlo accanto fa quasi tremare, balzare il cuore alla gola per la paura... ma non è paura... è adrenalina credo. Non saprei descriverlo, non ho le parole.

E' sicuramente quello, il fragile cristallo.
 

29 gennaio 2006

16:14
Ahhhh neve. Bellissima, silenziosa, divertente... odiosa, spaccacoglioni, fastidiosa. Le ha un po' tutte insomma.

C'è a chi piace, a chi no. Personalmente la trovo veramente affascinante, mi piace il silenzio che si porta dietro soprattutto di notte [che è già silenziosa di suo], ma per come gira il mondo purtroppo rompe solo le palle.

Tutto qua, un po' di foto di una serata divertente dove si è tornati un po' bambini ma si rimane i soliti coglioni. In senso buono ovviamente.
 

25 gennaio 2006

13:09
Tutti i sensi è come se fossero inibiti: è molto difficile muoversi così. Impossibile.
Bisogna affidarsi a cosa? All'intuito? Alla fortuna? Casco male, molto male... /roll non è uno dei comandi che preferisco sinceramente.

Come si fa a sapere qual è il momento giusto e quello sbagliato? Approfittare di un solo attimo totalmente alla cieca, di un'ispirazione senza sapere e... BANG... sparare! E se il colpo va a vuoto?
Oppure prendere tempo, quando sarebbe il momento giusto e perfetto, invece di colpire.

Non si può sapere... questione di culo, di attimi... e di speranza di avere sempre qualcosa da colpire.
 

24 gennaio 2006

14:12
... urlava la Regina di Cuori contro Alice nel famoso paese.

Fosse facile farle perdere la testa, uno stuolo di carte di ogni seme la inseguiva, ci provavano, ma nulla da fare non ci riuscivano.

Ma come si fa? I mezzi a disposizione non sono tantissimi ma comunque ci sono, l'impegno invece è al massimo ma nonostante tutto rimane attaccata al resto del corpo, una forza invisibile, un'illusione la tiene in questo stato orribile con la testa un po' piegata verso un lato.

E sorride. Non con cattiveria, ma sorride.

Cosa manca allora? Ho come l'impressione che mi osservi parlandomi solo con lo sguardo, ma non riesco a capire cosa cerca di dirmi. Qual è il tassello mancante di un puzzle troppo grande che non riesco a completare? Che devo fare ancora? Cosa manca per prendere quella testa e restituire il favore?

Oh, it should be me...

PS: mai letto il libro, ma ho visto il classico Disney \o/
 

23 gennaio 2006

13:03
Oggi sono un po' apatico, non ho voglia di nulla, di fare nulla (il lavoro mi sembra quasi divertente addirittura), ho la mente che sembra un vetro opaco, niente emozioni, niente di niente. Che schifo quando ho questi momenti, odio stare così perché mi chiedo: cazzo sto qua a fare?
 

20 gennaio 2006

18:04
Non intendo pensieri cattivi verso una o più persone, ma qualcosa di cattivo come il latte andato a male insomma.

E' una cosa normale, capita a tutti (credo) di fissarsi su qualcosa e nonostante ci si sforzi non riuscire minimamente a togliere il pensiero verso quel qualcosa. Si pensa a tutt'altro ma l'immagine che si ha di fronte resta li come un vetro totalmente opaco da cui non si riesce a intravedere nulla.

E mi viene voglia di sbattere la testa contro un muro per fare uscire questi incubi, ma già so che andrei a cercarne o crearne di nuovi tanto per dannarmi al massimo delle mie capacità.

Oh, it should be me...
 

10:20
Ci sono momenti in cui mi sento come Fratel Coniglietto (a fianco la diapositiva), un personaggio visto per la prima volta in un film della Disney che personalmente odio (il film, non il personaggio).

Più mi dimeno, più cerco di liberarmi da problemi, di non pensare e/o immaginare una situazione rimango invischiato in quella fredda pece da cui non riesco ad uscirne.

Pece fredda come neve che scende per coprir...

Ma forse è solo una storia raccontata come quella dello zio Tom, in realtà la pece non esiste... un po' come il cucchiaio di Matrix.
 

01:01
aa
ccc
dddddddddddddddd
f
gggggg
lll
ssss
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
 

19 gennaio 2006

23:18
d
d
d
d
12.00: v
12.00 - 12.30: v
12.30 - 12.50: c/v
12.50 - 16.50: g/v
16.50 - 17.00: v
17.00 - 18.30: a
18.30 - 18.40: v
18.40 - 20.00: g/v
20.00 - 20.20: c/v
20.20 - 20.40: v
20.40 - 22.30: g/v
22.30 - 2.00: v/a
2.00 - 3.00: v/g
3.00: v
d
d
d
d
d
 

12:51
d
d
6.50: v
7.05 - 7.20: v
7.20 - 8.30: d/v
8.30- 9.00: g/v
9.00- 9.10 - 9.30: s/v
9.30 - 12.00: l/v
12.00 - 12.10: s/v
12.10 - 14.00: v
14.00 - 15.00: f/v/s
15.00 - 17.00: l/v
17.00 - 17.10: s/v
17.10 - 18.30: l/v
18.30 - 19.20: v
19.20 - 20.20: d/v
20.20 - 20.30: v
20.30 - 21.30: c/v
21.30 - 3.00: g/v
3.00: v
d
d
 

18 gennaio 2006

14:34






Fottuta nostalgia.
 

17 gennaio 2006

09:53
Il terreno sotto i miei piedi ultimamente non si può definire in altra maniera, ogni tanto chiazze di verde compiano quasi per magia ma purtroppo spesso e non volentieri è arido e secco.
Ci provo a cercare di rendere il tutto più rigoglioso ma non mi sembra di avere molto successo, d'altronde il pollice verde non l'ho mai avuto.

Stanco di girare e affrontare questo triste panorama decido di fermarmi e riposarmi nello stesso posto che mi culla da quasi un anno: mi ritrovo in compagnia di volti nuovi e vecchi amici finalmente ritrovati. Son in parte felice e distratto ma continuo a buttare un occhio alla finestra e fissare quel deserto che mi sta lentamente circondando.
 

16 gennaio 2006

21:56
Fotte relativamente poco di arte sinceramente, però abbiamo piacevolmente scoperto un nuovo locale proprio sotto casa mia. L'avevamo adocchiato un po' di tempo fa ma solo questo weekend abbiamo effettivamente varcato la soglia dando qualcosa in più al solito weekend.

L'Atelier di Jo è un locale dove si può andare a fare colazione, prendere un'aperitivo o bere semplicemente qualcosa la sera, il tutto circondato da quadri, fotografie o libri. Come già anticipato a me interessa interessa poco questo,mi piace però come contorno di un locale senza gente di merda con faccia da prendere a badilate, bella musica orecchiabile di sottofondo che non da fastidio e la fortuna di averlo proprio sotto casa... ahh pigrizia.

Credo proprio che potrebbe diventare il luogo definitivo, almeno lo spero.

Un hooray all'arte, al camino acceso e alcune sedie scomode!
 

00:31
Boh, non lo so. Probabile ma sinceramente ci credo poco. E' come essere arrivato in fondo alla strada e scoprire di aver sbagliato via. La cosa strana è che non mi sento smarrito, magari domani che è pure lunedì sì, ma ora è come mi sento come "beh ma ci deve essere una scorciatoia". Non sono smarrito perché non mi interessa aver percorso una strada differente, ma perché credo non ci sia nulla da rifare, solo guardarsi un po' attorno e cercare appunto la scorciatoia.

Ma ho sbagliato io la via o mi è stata consigliata una strada sbagliata? Devo pensare e capire. Sono (forse stupidamente) convinto che questa è una fase passeggera, un disperato tentativo di afferrare ciò che si sta perdendo, che lascerà il tempo che trova, che dimostrerà (almeno a me) che ho ragione e spero anche a qualcun altro. Perché se ho ragione io non vi sono più scusanti, se ho torto invece...

... forse tutto questo è stata una parentesi, purtroppo... ma non ci voglio pensare non ora, preferisco cullarmi il pensiero che è una fase passeggera, per poi tornare a prima... già prima... un passo indietro però è stato fatto; ma sai mai che è tutto un'elastico. Più lo tendi, più spara forte, vediamo di non spezzarlo però.
 

14 gennaio 2006

19:08
Non ricordo molto di come ci sono finito lì, solo qualcosa relativo ad una gara automobilistica in mezzo ad una campagna...

... la strada termina e approdo in un paese, all'inizio non sapevo perché diavolo fossi lì me ne resi conto dopo qualche minuto e, nonostante il posto fosse totalmente diverso dal solito, non mi posi più neppure la domanda sul motivo per cui fossi proprio in quel posto. D'altronde comunque non era la prima volta che quel luogo cambiasse forma.

Erano presenti come ogni anno, almeno i soliti a volte purtroppo qualcuno salta per 1 o magari anche 2 anni, poi torna oppure sparisce definitivamente, non è piacevole purtroppo ma ognuno ha la sua vita.
E' sempre un piacere rivedersi, ogni volta è come se non fosse trascorso più di un giorno da quando ci si era lasciati. Ci si saluta, ci si osserva un po' per vedere i cambiamenti tranne forse questa volte e tutte le altre passate dove questo luogo assume forme diverse, ma non ci interessa l'importante è esserci come ogni anno.

Le solite facce, nessuno di nuovo per ora, sorrisi, baci, saluti, strette di mano e risate. I ricordi sfiorano la mente e si parla, anche io mi butto ovviamente nel mezzo di questi. So che ci sei, per forza, ma faccio finta di niente.

Non siamo nel solito posto perché ovviamente il luogo è diverso (sempre meglio di quella volta che eravamo in una stazione o in una barca di legno enorme sulla spiaggia), questo è un bar credo, mi ricorda molto il locale in cui andavano Danny Zucco e i suoi. Carino comunque, non c'entra niente ma è comunque carino e piacevole. Eccoti, lo sapevo che c'eri. In compagnia come sempre. A quanto pare ho fallito, in un anno non ho concluso molto anzi nulla. Incrociamo gli sguardi, facendo quasi finta di non vederci, entrambi sorridiamo ai discorsi degli altri.

Il pomeriggio prosegue, sempre in quel luogo credo, tutto d'un tratto vedo solo la gente che ho attorno e non ho memorie del luogo anche se so che siamo sempre lì. Si scherza, si passa un bel pomeriggio, come al solito, come sempre... e tutto d'un tratto è sera.
Alcuni di noi stanno fuori dal locale, altri dentro. Arriva altra gente, soliti saluti, soliti sorrisi. Ci siamo tutti no? La grande festa che dura pochi giorni può cominicare! Alt no, è vero... devo ancora salutare due persone che stupido. Prima o poi devo farlo insomma, è maleducazione.... sono passate quante? Tante ore da quando sono arrivato... uff che figuraccia.

Entro nel locale, quasi di corsa, eccoli lì seduti ad un tavolo in un'altra stanza, 3 gradini verso il basso per raggiungerla, un bancone con un tizio che forse prepara da mangiare. Non prendo le scalette ma salto tipo una ringhiera come se non fosse la prima volta che lo facessi ma come se ogni anno per raggiungere quell'altra stanza si passasse sempre di lì. Che agilità, è proprio un sogno.

Ciao. Entrambi sorridiamo, sembrano proprio sorrisi veri, non forzati. E' felicità.
"Ciao, tutto bene?" Solite frasi di rito, li saluto entrambi, stretta di mano, baci. Come se fosse la cosa più normale del mondo, ma normale non è lo, non quella volta.
Imbarazzante. Pensa pensa pensa pensa.
"Visto il trailer?"
Ma guardo te.
"Certamente, ci mancherebbe."
Con il solito sorriso continuamo a fissarci.
"Eheh non vedo l'ora cazzo."
Che si fa?
"E' da un po' che non ci si vede." (frase di circostanza)
"Ci siam visti solo il mese scorso."
COSA?

14 Gennaio 2006, ore? 11.45 di mattina. Mi sono appena svegliato, era un sogno, un incubo forse.

Non ho mai dato peso ai sogni, questa volta è diverso. Non capisco quella del "mese scorso". Una mia paura di quello che accadrà? Che poi non capisco come potrebbe accadere. Una previsione? Non lo so, non è mi chiaro. Sicuramente è stato un ritorno anomalo in uno dei luoghi più belli. Ma come sarà poi in effetti?
 

13 gennaio 2006

13:25
Purtroppo il titolo calza a pennello, dico purtroppo perché sta mania de "l'accendiamo" mi da parecchio fastidio.
L'accendiamo è riferita alla metaforica sigaretta quindi un fottuto aspirafumopassivo non potrà cogliere appieno la sofferenza di questo scritto.

Presente quando si aspetta tipo il pullman, treno, macchina ? e si pensa "vah che mi appizzo la stighella mentre aspetto". Ok quindi paja sulle labbra, zippo alla mano e...
... fiamma!

L'accendino si avvicina al portatore di morte, brucia la punta, si aspira, boccata di fumo ed ecco che si vede arrivare dal fondo il mezzo atteso (la cosa non funziona assolutamente se lo si fa apposta). Ovviamente si prende la sigaretta appena accesa e la si getta terra nuova di pacca.

Quello che però mi interessa ora non è l'accensione della Marlboro, ma quel momento che precede l'estrazione della sigaretta, la decisione di "ora ne accendo una, tanto qua non arriva un cazzo". Ora usiamo l'immaginazione e facciamo finta che siamo alla fermata con l'ultima sigaretta nel pacchetto e in attesa dell'ultima corsa del mezzo, siamo accanati fumatori ma quel mezzo ci serve per forza di cose.
Ritardo. Attesa infinita. Guardare l'orologio mille volte ma nulla, non arriva.

- Driiiinn
- Pronto, chi è?
- Sono io

La nicotina chiama.

Ed ecco il rito: mano alla tasca, il pacchetto ormai leggerissimo viene afferrato, lo si apre e si estre l'ultima bionda che viene accompagnata alla bocca. Si cerca l'accendino quasi al rallentatore perché, la nicotina avrà pure chiamato, ma si aspetta lo stesso la corriera.
Non arriva.
Fanculo accendo.
Fiammaaaaaaa!

La sigaretta brucia, neppure il tempo di fare la prima aspirata ed eccola che arriva. Tempismo perfetto direi.
/clap

In una situazione normale che si farebbe? Si prenderebbe la sigaretta e la si getterebbe a terra senza pensarci due volte, ma in questa situazione? Il fumatore veramente accanito getterebbe l'ultima sigaretta?

Il vero problema però rimane quello che è il fulcro di tutta questa storia: la corriera arriva o no?
 

10:00
Ehi Doc, una DeLorean è rimasta o è andata effettivamente sfasciata alla fine della parte terza?

Tornare indietro nel tempo e correggere qualcosina, chi non ha mai pensato di farlo? Anni fa quando andavo a scuola, non studiavo e mi cacavo in mano per un'interrogazione/compito in classe pensavo "sarebbe bello tornare indietro e dire al mio io: studia pirla che domani ti interroga". Molto probabilmente non mi sarei mai ascoltato, studiare sux quindi mi sarei mandato a cagare da solo. :|

Anche ora tornerei indietro per farmi un discorsetto e mostrarmi cosa sarebbe cambiato se mi fossi comportato in maniera diversa e non come al solito, visto che una situazione non si riesce a replicare.

"Ehi tu porco, levale le mani di dosso!"
Lode.
 

11 gennaio 2006

14:47
Strano anno il 2006, è cominciato diversamente rispetto ad altri, pare forse che il post di qualche giorno fa riesca a rispettarlo. Oddio è sempre stata mia intenzione farlo ma in fondo non ho molta fiducia in me stesso a causa dell'eredità lasciatami da uno dei miei nonni: 2 difetti. Hooray...
Dall'altro mio nonno, che non ho mai conosciuto, ho ereditato il nome, che non mi piace tra l'altro. Hooray2...

... è a metà dell'opera?

Ho i miei dubbi sinceramente.
Non mi è dato di sapere. Non posso sapere. Io voglio sapere... ma BASTA! E' meglio così. Forse è meglio così. Non riesco, quindi vuoi? Ma quando? Verità o fantasia? Quale punge di più? Voglio viaggiare, voglio vedere passare velocemente cose e rallentarsi e ancora veloci quasi ad intermittenza. Caffè e attesa e ancora veloce, lenti, veloci. STOP. Punge, ma fa bene. Dopo no però. Ora però basta. Ma basta cosa? Non capisco.
Capisci? Fammelo capire.
 

10 gennaio 2006

03:41
 

05 gennaio 2006

20:03
Gattro. Direbbe Lillino caro.

In realtà potrebbe essere tutto. Per iniziare era il 4 Gennaio.

Poi 4 sono le ore bellissime che mi hanno confermato gli ultimi 4 mesi appena trascorsi. E' arrivato il momento di mantenere le promesse fatte nel post precedente, il 2006 è qua e non potevo cominciarlo in maniera migliore.

Qualsiasi dubbio o incertezza che abbia osato fare capolino in quell'attesa al cardiopalma è stato letterlamente spazzato via e sepolto, tutto ora è chiaro e limpido.

Vedere quella scritta e assaporare ciò che ti avvolge ogni giorno è stato un aiuto in più, oltre ad essere un piacere.

Alle 4 è stato tremendo ma anche quello è servito per capire: sarebbe stato peggio rimanere impassabili.

Tirando le somme è stato uno stupendo 4 Gennaio, ora però tocca a te.
 

01 gennaio 2006

01:00
Vita nuova. 24 anni a pensare a sta cazzata e mai fare nulla perché ciò avvenisse davvero. Certo, aspettare che succeda qualcosa e stare a guardare non aiuta di certo ma sicuramente qualcosa deve succedere per poter cambiare.

Il 2005 non è sicuramente cominciato nel migliore dei modi nonostante faccia morire dal ridere ogni volta che ci penso e sia stato comunque originale: cambiare una gomma alla macchina. 23.50 del 2004 a bucarla, 00.10 del 2005 si riparte.
Questo non significa che durante il 2005 ho cambiato gomme a profusione, quindi qualsiasi cosa facciate l'ultimo/primo dell'anno bella o brutta che sia non si ripeterà 365 volte o 366 se l'anno è un merdoso bisestile.

Molte cose sono successe, soprattutto negli ultimi 6 mesi. Un viaggio fantastico, 2 settimane indimenticabili simboleggiate dalla prima lettera dell'alfabeto. E una vancanza inaspettata significativa e importante anch'essa, 1 settimana indimenticabile simboleggiata anch'essa dalla prima lettera dell'alfabeto.

Tutto questo scrivere, tutto il blog è frutto di quella settimana, non sarebbe mai stato portato avanti in questa maniera. Altri eventi, cambiamenti non sarebbero mai successi se non fosse stato per quella settimana. La maggior parte dei miei pensieri sarebbero state futilità se non fosse stato per quella settimana. Piaceri e dolori, emozioni in generale non ci sarebbero stati.

Vita nuova quindi. Un impegno per cercare di cambiare a seguito degli avvenimenti accaduti che MAI sono stati ignorati ma probabilmente non hanno ricevuto l'attenzione che richiedevano, non a sufficienza almeno.

Auguri a tutti di un buon 2006 e forse non lo dico così tanto perché va fatto ma perché spero ci siano cambiamenti in meglio per tutti, come spero avvenga per me come un po' già è successo nel 2005.

Auguri. Specialmente a te.