13 aprile 2020

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Certe cose ti restano in testa e non se ne vanno più.
Sono lì, infilzate in qualunque parte del cervello si occupi dei ricordi, e continuano a saltare fuori, a farsi largo in mezzo a pensieri importanti e rubarne la scena: ogni cosa che vedi, fai, senti, ogni svogliata divagazione che la tua testa si concede mentre guidi in autostrada, in qualche strano modo, arriva a una di queste puntine celebrali.

E non parlo di fatti importanti o particolari unici. No, parlo di cazzate inutili che non hanno alcun valore per la tua vita se non che, in qualche modo, le hai vissute.

Io mi ricordo come ero vestito il 12 aprile 2006. 

Ma non solo, io mi ricordo la sensazione di avere addosso quei vestiti il 12 aprile 2006.

Mi ricordo il polsino del maglioncino H&M bordeaux (Cristiddio!) che mi stringeva più di quanto fosse piacevole, la sensazione di camminare con quei jeans twisted e quanto era morbida la suola di quelle Asics. Mi ricordo il calore del sole che mi trasmettevano alla pelle e mi ricordo di aver avuto freddo, quando il sole non c’era più.

Altri particolari di quel giorno non ci sono più, sono avvolti nella nebbia e non riesco più a ritrovarli. 

Se lo rincontrassi, quello lì col maglioncino bordeaux, credo che per questo mi picchierebbe. 
Ero lì quando giurava e spergiurava che avrebbe sofferto per sempre e che non sarebbe mai andato avanti, ero lì quando diceva che nulla sarebbe mia cambiato e che cercava di congelare ogni dettaglio della sua vita fino al 12 aprile 2006, ero lì quando, spinto avanti dalla vita, si buttava a terra cercando di tornare indietro.
Ed ero lì anche quando si faceva male e quando biasimava chi aveva deciso era tempo di concedersi del bene, o quando si è accorto che non sapeva più come farsi del bene e ha dovuto imparare tutto da capo.
Mi odierebbe, profondamente.

Io no, io a lui voglio bene e, proprio perché ero lì, non proverei neanche a spiegargli come siamo arrivati fino a qui. Gli lascerei sbagliare tutto, ancora e ancora, lo lascerei soffrire e far soffrire perché so che poi arriveremo qui dove le cose hanno un senso e dove, grazie al Signore, non ci sono maglioncini bordeaux.

Buco, cazzo.

 




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