06 febbraio 2006

16:23
La risata continua...

Lunedì. Atroce lunedì: mi chiedo in una fortezza della solitudine e cerco di evitare il contatto con la gente intorno a me. Ssarebbe molto facile se non lavorassi a contatto con i clienti ma la cosa triste è che oggi loro sono quelli che mi urtano meno. In realtà nessuno mi sta dando fastidio oggi ma è una di quelle giornata in cui non voglio dire una parola che non sia strettamente necessaria. Il lavoro è necessario, quindi non mi da problemi più del solito.

Luendì del cazzo seguito da un weekend normale... o quasi. Sicuramente diverso dalla diversità che mi ero preposto, ma diverso dalla normalità dei weekend che passo normalmente.

Venerdì. Sera.
Britz. Chiacchere. Le solite. Qualche risata, qualche stupidata, si beve qualcosa. Esco perché sì.

Sabato.
Una veloce passeggiata al mattino (mattino parola grossa, era quasi la una). Quelle poche volte che mi capita di uscire il sabato mattina mi mangio i coglioni perché non lo faccio più spesso, peccato che ho troppo sonno per farlo; probabilmente la rarità dell'evento rende la cosa più piacevole. Il pomeriggio passato a ciocare con amici vicini e lontani, uscita pomeridiana di rito. La sera quel barlume differenza fa capolino in "città": amici vicini si ritrovano con gli amici lontani. E' sempre un piacere.

Domenica. Che giornata del cazzo, in generale intendo... ma pure ieri. La domenica è rappresentata dai gradini che portano al patibolo ovvero il lunedì. Una giornata passata a guardare film. Tre film in teoria, diventati poi due e mezzo. A pensarci bene uno e mezzo soltanto. Sull'ultimo ha vinto il sonno e la noia (grazie a dio non è uscito a Varese, gg Vares per una volta), del secondo al cinema ho seguito bene poco, sono stato sovrappensiero per tutta la durata e Munich dura tanto. La leggenda del pianista sull'oceano invece me lo sono goduto tranquillamente a casa. Uno e mezzo quindi.

Un normale weekend.

Allora che cazzo c'entra la Sua risata? C'entra, come sempre.
Doveva essere in parte differente ma imprevisti hanno reso normale la normalità e scopro oggi che la normalità poteva essere diversa. Troppo tardi però.

Lunedì. Rovinato probabilmente dall'unico spazio nell'arco delle 24 ore che non viene mai violato. Questa volta è stato diverso: una breccia nei sogni. Una breccia che ha contribuito sensibilmente a mettere in moto pensieri difficili da gestire. Ancora una volta si pone di fronte a me una scacchiera con pedoni di cristallo che mi obbliga a mosse da fare con delicatezza per non distruggere tutto.
 




Commenti: 2


  • 09 febbraio, 2006 11:51
    Blogger emme ha scritto:

    stavo per incavolarmi se nn leggevo qualcosa sul nostro incontro :P

    scherzi a parte .. mi ha fatto piacere rivedervi, ma vorrei quel bacco di una volta, bello allegro coglione e tutto il resto, perchè se no mi sento pure in colpa di rompergli le palle quando vado a vares!

     
  • 09 febbraio, 2006 12:56
    Blogger Bacco ha scritto:

    non è mai una rottura di palle, ma io son sempre lo stesso bacco solo con dei freni mentali che non riesco a superare :D