21 settembre 2005

11:17
Ogni mattina per andare al lavoro [->sux] ciapo il treno e mi faccio la mia ronfatina viaggiante. All'andata sono sempre sulla stessa carrozza e più precisametne nello stesso sedile visto che il ciuf parte da Vares e quindi ho possibilità di scegliere; al ritorno invece no, perché quando salgo sul mezzo è già pieno quindi dove trovo da sedermi mi ci fiondo senza stare a pensarci troppo e poi mi abbiocco asd. Mi fermo quindi al solo arco temporale dell'andata.

In quei giorni o momenti in cui sto sveglio, magari andando a dormire ad un'ora decente il giorno prima, è bello notare come le persone siamo sempre le stesse, ogni tanto qualche faccia cambia ma bene o male c'è sempre la stessa gente: le 2 sig.ne del treno che salgono a Vedano e scendono a Milano, il tizio col capello lungo che legge che sale a Venegono e scende a Saronno, la copia di amiche che salgono a Tradate... e poi basta perché solitamente dormo quindi non ricordo bene altre persone al momento, ma ce n'è se dovessi fermarmi a pensarci meglio.

Quando si arriva a destinazione [solitamente mi sveglio a Bovisa] è carino vedere che ci sono tutti, la maggior parte seduti in posti differenti ovviamente, ma ci sono: il tizio con la coda di cavallo e pizzetto [che una volta si era tagliato entrambi oO], la ragazza con gli auricolari bianchi [non ipod però] e occhialoni da sole, qualche studente del cazzo più o meno grande, la tizia con gli occhioni enormi, il signore vestito sempre bene bene, il coglione [io] che dorme, la tizia con i capelli ricci e sposata, ecc ecc ecc... Ogni giorno li vedo, ogni giorno conviviamo per circa un'oretta nello stesso spazio, si incrociano gli sguardi più o meno assonnati, si condivide qualche sbadiglio, la faccia triste del lunedì e quella più allegra del venerdì, tutto questo da mesi e mesi e sapete cosa? Non ci conosciamo.

Più ci penso più mi sembra ridicola sta cosa, non ci conosciamo, mai un ciao, un sorriso, nulla. Niente. Nada. Nisba. Net. Cazzo è come se andassi a scuola e non conoscessi i miei compagni, è triste. Io ovviamente sono troppo pigro, stanco, timido e sinceramente me ne frega un cazzo di socializzare con sti qua da una parte, però mi fa strano lo stesso, soprattutto dopo il viaggio in California dove per strada quando incrociavo gente sconosciuta mi salutava, qua invece con persone che vedi ogni giorno non si fa nulla. Fa riflettere nu?

Bona, che roba lunga e infinita che ho scritto, chiudo lasciando questo sito scoperto oggi su Metro: http://www.ilpollonord.it/ un sito/forum fatto da un pendolare delle Nord come il sottoscritto.
 




Commenti: 3


  • 21 settembre, 2005 21:52
    Blogger Tagliaerbe ha scritto:

    Ho vissuto a Milano per lavoro dal 1990 al 1995. Abitavo in un enorme gruppo di palazzine a 7 piani. Uscivo di casa al mattino e rientravo la sera, come tutti i pendolari. Dopo 4 anni e mezzo, rincasando, sull'ascensore salgo con un vecchietto che mi dice:"salve, lei abita qui da poco, vero?" "Ehm, no" rispondo "da 4 anni e mezzo". L'ascensore si è fermato al mio piano (il 5°) e sono sceso...

     
  • 22 settembre, 2005 13:04
    Blogger Bacco ha scritto:

    ahaha no in condominio devo dire che saluto sull'ascensore... però perché mi sento quasi obblgiato -.-

     
  • 22 settembre, 2005 18:31
    Blogger emme ha scritto:

    questo post mi piace un sacco, perchè oltre al tuo stupendo lessico ci sono degli spunti seri di riflessione. vai vai, che il tuo blog sta prendendo una direzione giusta ;)